Olio nuovo: 10 ricette per gustarlo al meglio!

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L’extravergine d’oliva si può diversificare in due sottogruppi che sono: olio nuovo e olio vecchio.

L’olio nuovo ha, come il nome stesso suggerisce, la particolarità della produzione recente. 

Possiamo dire che un olio è nuovo solo se ha meno di un anno.

Appena spremuto, l’olio extravergine d’oliva tiene ancora un sapore molto forte e amaro. 

A partire dal terzo mese dalla sua produzione però l’olio nuovo emana il suo caratteristico sapore ed il suo aroma unico, ecco perché gli intenditori prediligono quest’olio.

Ma quali sono gli abbinamenti consigliabili per un olio nuovo? Con quali piatti possiamo gustarlo?

10 ricette con l'olio nuovo

ABBINAMENTI CON OLIO A CRUDO: L'IMPORTANZA DEL FRUTTATO

Crudo o cotto, l’olio extravergine d’oliva può elogiare o danneggiare il gusto del piatto in cui è stato aggiunto. 

Gli extravergini si distinguono in oli dal fruttato leggero, medio e intenso.

  • L’olio dal fruttato leggero è propenso al dolce, morbido e dal profumo tenue, con allusioni lievissime di piccante.
  • L’olio dal fruttato medio, è un olio gustoso, aromatico e ben equilibrato, dai toni più forti e incisivi rispetto al fruttato leggero.
  • E l’olio dal fruttato intenso ha un sapore penetrante e dotato di accentuate note amare e piccanti: il fruttato intenso pizzica in gola, come è ovvio che faccia un extravergine ricco di antiossidanti.

 I cibi dal sapore tenue si abbinano con oli delicati, dal fruttato leggero e un condimento dal sapore forte potrebbe facilmente ricoprirne il gusto e che al contrario, i piatti dal sapore forte, come la pizza o la pasta al sugo, si accostano bene agli oli dal fruttato medio o intenso, che ne migliorano il gusto equilibrandolo.

Allo stesso modo, gli oli con un aroma di amaro si sposano perfettamente con i cibi che possiedono le stesse caratteristiche, come la catalogna, le cicorie, i radicchi e le altre insalate amarognole. 

Gli oli particolarmente piccanti invece vengono utilizzati per condire le bruschette di pane casereccio, le zuppe di legumi, gli intingoli al pomodoro, ai quali ravvivano il sapore.

Gli oli più dolci, con una nota di mandorla, si accostano con gradevolezza alle carni bianche, ai crostacei bolliti, al salmone, mentre quelli con odori di carciofo, pomodoro, erba tagliata di fresco, possono essere uniti alle insalate di stagione, alle zuppe di cereali, al pesce arrosto, alle uova sode.

Invece per i piatti “in bianco”, come riso bollito, pasta, patate lesse, focaccia o pane fatti in casa, l’unico consiglio che si può dare è di dare libero sfogo al proprio gusto in tema di olio.

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