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CASE DI PIACERE

Perché un blog sulle Case di Piacere

In tutto il mondo e soprattutto nel mondo affluente occidentale mangiare al ristorante ha trovato una grande diffusione continuamente in crescita.

Le ragioni sociali ed economiche che spingono questo fenomeno sono molte e complesse e non è questo il luogo per analizzarle. Noi di I&P abbiamo però fatto, nella produzione dei nostri evo, la ricerca del saper vivere un punto centrale della nostra missione.

 

missione di I&P

  • Progettare, produrre, imbottigliare e confezionare olio di oliva extravergine per utilizzatori professionali: cuochi, ristoratori e gourmet.
  • Proporre loro tutta la varietà e la variabilità dell’olio di oliva producendo mono-varietali.
  • Valorizzare al massimo il territorio e le componenti intangibili dell’olio e della cucina gourmet nella loro relazione con il saper vivere.
  • Dare tracciabilità completa dei nostri oli.
  • Essere un’azienda che porta ricchezza economica e sociale al proprio territorio.

Di conseguenza la comprensione di un fenomeno così epocale, che porta milioni di persone a passare molto tempo della loro vita seduti alla tavola di un ristorante per mangiare, è per noi molto rilevante.

Noi, come filosofia in generale e in particolare nella produzione dei nostri olî, volgiamo che la gente possa imparare e avere la possibilità di godere, provare piacere ed essere soddisfatta quando mangia ottenendo così forse un pezzetto di felicità.

Ricordiamo che il mangiare ci soddisfa per:

Sazietà: soddisfazione fisica

Gusto: soddisfazione generata da sapori “buoni”  

Estetica: soddisfazione generata dalla bellezza del piatto

Intelletto: soddisfazione generata dalle particolarità del piatto  

Curiosità o Sorpresa: soddisfazione generata da elementi molto innovativi e strabilianti

Pace interiore: soddisfazione generata da una perfezione (imperfetta) e naturalezza del piatto

Per raggiungere questo livello di soddisfazione, crediamo che occorra superare la ricerca della sorpresa e della novità per dare invece sensazioni profonde, qui e ora, che permettano di provare, almeno per un attimo, il piacere profondo e semplice di vivere   

La capacità di dare queste soddisfazioni nella cucina non è facilmente codificabile ed è sostanzialmente invisibile. L’invisibile nella cucina è la risonanza momentanea degli infiniti fattori che concorrono alla fruizione completa di un pasto che non è solo la somma dei piatti che vengono presentati e dei vini e delle materie prime che vengono utilizzate.

Non tutti i ristoranti (qualunque sia il loro livello) hanno sviluppato questa capacità di soddisfare i propri clienti.

Lasciando perdere i ristoranti di bassa qualità (che non è collegata al livello), pensiamo che i ristoranti si possano essenzialmente classificare in due grandi categorie.

 

Case delle Meraviglie

Ristoranti dove lo chef, spesso di altissimo livello (capostipite moderno: Ferran Adrià), si ingegna a stupire e meravigliare il cliente con piatti innovativi, curiosi, strani, ecc. Ovviamente i piatti sono gradevoli e danno sensazioni interessanti e stupefacenti.

Di solito in questo tipo di ristorante si torna per farsi meravigliare un’altra volta (o per far meravigliare degli amici che – spesso – si vuol far meravigliare di noi). Non si va a casa con il “Piacere di avere vissuto”.

 

Case di Piacere

Ristoranti dove lo chef e tutto il resto concorrono a dare una grande sensazione di piacere:

  • Il cibo e le materie prime sono molto curati.
  • La tecnica di cucina (innovativa o no) è impeccabile.
  • Di ogni singolo piatto se ne desidera “ancora un po’ “.
  • Tutto concorre a dare piacere.

Si va a casa con la sensazione del “piacere di vivere”.

Riteniamo quindi utile cominciare a recensirei ristoranti che, via via conosciamo, analizzando la loro componente di Casa di Piacere.

Come recensiamo i ristoranti su questo blog